In materia di licenziamento per giusta causa, la Corte di Cassazione ha statuito la legittimità del provvedimento espulsivo nei confronti del lavoratore che ha picchiato la moglie socia dell’azienda, in quanto tale condotta violenta extralavorativa danneggia comunque il datore di lavoro perché le scenate avvengono davanti ai clienti.
Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 2550 del 10 febbraio 2015, ha precisato che il comportamento del dipendente giustifica il recesso del datore, dal momento che il rapporto fiduciario tra le parti è irrimediabilmente compromesso. Infatti, il lavoratore deve astenersi da ogni condotta che per le possibili conseguenze risulti in contrasto con i doveri connessi al suo inserimento nella struttura e nell’organizzazione dell’impresa.





