La Corte di Cassazione ha chiarito che, in caso di utilizzo della carta aziendale per il pagamento della benzina per spostamenti privati, il dipendente rischia la condanna penale per appropriazione indebita.
Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 43134 del 22 ottobre 2013, ha statuito la punibilità della condotta del lavoratore, derubricando l’iniziale imputazione di appropriazione indebita nel reato meno grave di uso illecito del credito dell’impresa; comunque, indipendentemente dal capo di imputazione il dipendente deve risarcire l’azienda.





