Dal 14 maggio 2018, l’Assegno di Ricollocazione entra a regime: lo strumento che aiuta le persone disoccupate a migliorare le possibilità di ricollocarsi nel mondo del lavoro potrà essere richiesto da tutti gli aventi diritto.
Al momento possono richiedere l’assegno i beneficiari di NASpI da almeno quattro mesi.
L’assegno consiste in un importo da utilizzare presso i soggetti che forniscono servizi di assistenza alla ricerca di lavoro (Centri per l’Impiego o agenzie per il lavoro accreditate).
Chi richiede l’assegno potrà scegliere liberamente l’ente da cui farsi assistere: il Centro per l’Impiego o l’agenzia per il lavoro accreditate prescelto assegnerà un tutor che affiancherà il destinatario attraverso un programma personalizzato di ricerca intensiva per trovare nuove opportunità di impiego.
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DI COSA SI TRATTA?
L’Assegno di Ricollocazione (AdR) è uno strumento che aiuta la persona disoccupata a migliorare le possibilità di ricollocarsi.
Al momento possono richiedere l’assegno i beneficiari di NASpI disoccupati da almeno quattro mesi.
La platea dei potenziali destinatari è stata recentemente ampliata, coinvolgendo i beneficiari del Reddito di Inclusione e i lavoratori coinvolti nell’accordo di ricollocazione nelle ipotesi di cassa integrazione guadagni per riorganizzazione aziendale o crisi. Le modalità per la richiesta dell’assegno di ricollocazione da parte di queste ultime due categorie non sono ancora operative e saranno definite in una fase successiva.
L’assegno consiste in un importo da utilizzare presso i soggetti che forniscono servizi di assistenza intensiva alla ricerca di lavoro (centri per l’impiego o agenzie per il lavoro accreditate).
Il destinatario dell’assegno può scegliere liberamente l’ente da cui farsi assistere: il centro per l’Impiego o l’operatore accreditato scelto assegnerà un tutor che affiancherà la persona attraverso un programma personalizzato di ricerca intensiva per trovare nuove opportunità di impiego adatte al suo profilo.
L’importo dell’assegno viene riconosciuto non alla persona disoccupata, ma all’ente che fornisce il servizio di assistenza alla ricollocazione e solo se la persona titolare dell’assegno trova lavoro.
L’importo varia da un minimo di 250 euro ad un massimo di 5.000 euro, a seconda del tipo di contratto alla base del rapporto di lavoro e del grado di difficoltà per ricollocare la persona disoccupata (profilo di occupabilità).
Le tipologie di contratto per le quali si riconosce l’esito occupazionale sono il tempo indeterminato, compreso l’apprendistato, il tempo determinato, maggiore o uguale a 6 mesi (3 mesi per Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia).
Il destinatario dell’assegno può scegliere liberamente l’ente da cui farsi assistere: il Centro per l’Impiego o l’operatore accreditato scelto assegnerà un tutor che lo affiancherà attraverso un programma personalizzato di ricerca intensiva per trovare nuove opportunità di impiego adatte al suo profilo.
Si tratta della prima misura di politica attiva del lavoro di livello nazionale coordinata da Anpal e gestita tramite la rete pubblico-privata dei servizi per il lavoro.
A marzo 2017 è partita la sperimentazione dell’assegno per circa 30 mila persone scelte in maniera casuale dall’insieme dei potenziali destinatari, mentre dal 14 maggio 2018 l’assegno di ricollocazione entra a regime per tutti gli aventi diritto.
Per ulteriori informazioni sulle modalità di funzionamento dell’assegno di ricollocazione e sulle opportunità ad esso connesse contattare il Centro per l’Impiego, inviare una comunicazione e-mail all’indirizzo info@anpal.gov.it oppure telefonare al contact center di ANPAL 800.00.00.39.