In tema di licenziamento, la Corte di Cassazione ha statuito l’illegittimità del provvedimento espulsivo nei confronti del dipendente per inidoneità lavorativa accertata dal medico competente dell’azienda e, successivamente, smentita da parte del consulente tecnico del giudice, secondo cui l’attività può essere svolta con il supporto di macchinari o di altri colleghi.
Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 23068 del 10 ottobre 2013, ha chiarito che la scelta da parte del datore del recesso immediato, senza invocare l’impossibilità sopravvenuta della prestazione, rientra nel rischio d’impresa; inoltre, nel caso di specie, lo stesso datore non ha provveduto a cercare altri posti di lavoro per il reinserimento del dipendente nell’azienda.