In materia di lavoro a chiamata, la Corte di Cassazione ha chiarito che in presenza di prestazione lavorativa a tempo parziale andrà riconosciuta al lavoratore una somma a titolo di indennità per l’attesa legata alla libertà del datore di lavoro di fissare le modalità temporali della prestazione.
Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 23600 del 5 novembre 2014, ha precisato che la totale discrezionalità del datore di lavoro in merito alla scelta temporale di richiesta della prestazione deve trovare obbligatoriamente un adeguato compenso.