In materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha ritenuto illegittimo il licenziamento operato dal datore di lavoro nei confronti del lavoratore che durante l’incontro tenutosi per giustificarsi rispetto all’addebito contestato non era assistito dal rappresentante sindacale, nonostante il lavoratore, nel carteggio intercorso con la società, l’avesse espressamente richiesto.
La Suprema Corte, confermando con la Sentenza n. 25606 del 3 dicembre 2014 le valutazioni dei giudici di primo e secondo grado, ha ribadito l’applicazione del principio costituzionalmente garantito del contradditorio anche in un caso di pena privata, contraddittorio che nel caso in specie è stato solo formalmente espletato. Infatti, risulta provato dalla corte territoriale che per le modalità di esecuzione dello stesso deriva l’impossibilità per il lavoratore di replicare alle contestazioni mosse dall’azienda e, pertanto, la Corte respinge il ricorso dell’azienda contro l’annullamento del licenziamento.