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Cassazione: licenziamento legittimo in caso di gestione degli acquisti in conflitto di interessi con il datore

In tema licenziamento disciplinare, secondo la Corte di è da ritenersi pienamente  giustificato il provvedimento espulsivo nei confronti del dipendente che, approfittando del proprio ruolo in azienda, gestisce gli acquisti in conflitto d’interessi con il datore di lavoro, aggirando il sistema di classificazione del materiale da comprare, per favorire il fornitore cui risulta strettamente legato.

Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 24777 del 5 novembre 2013, ha chiarito che la condotta del lavoratore, in contrasto con la posizione ricoperta nell’organizzazione aziendale, ha violato l’obbligo di fedeltà e ha leso irrimediabilmente il vincolo fiduciario con il datore.

 

Fonte: SEAC
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